Roma è aperta per i migranti?

Viktoria Lamteva, studentessa dell'Accademia Diplomatica del Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa, racconta dei migranti a Roma
Il progetto
consiste di 3 parti. La prima intervista si svolge con il direttore della scuola, che offre corsi della lingua italiana agli stranieri. Poi il vicepresidente dell'organizzazione "Casa delle donne" è stato intervistato. La terza intervista si concentra sulla esperienze individuale di una famiglia emigrata in Italia.
Enzo Cosentino
il direttore della scuola
Torre di Babele - scuola aperta
Ma Roma è aperta per accogliere i migranti?
Secondo me, Roma è poco aperta. Dovrebbe essere più aperta, perché questa è una città internazionale, lo era già nell'epoca romana. Era una metropoli dove veniva gente da tutto il mondo antico. Ma adesso è la città stessa che sta cambiando, e i romani, una massa di società, hanno un po' di paura dello straniero.
C'è molta contraddizione. Perché Roma, secondo me, è una città che ha varie facce, perciò c' è gente che è molto aperta, che si sente disponibile, che è tollerante, che vede una specie di futuro anche con i migranti. Invece ci sono molte persone che non si vogliono coinvolgere in questa tematica e che praticamente seguono la linea del governo. Però Roma è sempre stata una città molto aperta, ma ora non è abbastanza a fare arrivare la gente. Arrivano e dopo cosa si fa con queste persone? Si deve anche trovare un modo di integrarle. In questo campo l'Italia è un po' in ritardo. Perché oggi ci sono molti paesi europei che sono più aperti con molti progetti. Non è abbastanza aprire le porte ai migranti, pero ci servono i progetti per farli inserire. Invece tutto è molto spontaneo, improvvisato e non succede niente.
Parlando della politica del governo...
La situazione dipende molto dal livello politico di una persona, da quello che fa. Il governo ha fatto una politica di terrorismo che fa del problema degli immigrati l'unico problema dell'Italia. E non c'è nessuna soluzione per altri problemi: la disoccupazione, l'economia ecc. In Italia non c'è un progetto per accogliere i migranti, molto rimane nel volontariato, c'è la Caritas.
L'apertura per Roma è molto necessaria. Per far lavorare tutto il sistema, per accogliere i migranti anche l'UE deve creare le nuove regole. Serve anche il cambio di mentalità.
Al momento abbiamo una tendenza politica che parla quasi sempre contro i migranti. E per questo passa un messaggio che l'Italia è un po' chiusa.
Casa delle donne
Un luogo unico,
Da conoscere,
Da scoprire,
Da vivere
Sull'organizzazione
Questa è a cooperativa «Be free», che è una cooperativa di donne, nata del 2007. E che si occupa di tratta, violenze e discriminazione. Abbiamo servizi antiviolenza e anche servizi antitraficking (di accoglienza per donne straniere che scappano da una situazione di sfruttamento sessuale). Abbiamo una struttura protetta per donne e ragazze e le aiutiamo ad ottenere il permesso di soggiorno e cerchiamo di capire che tipo di futuro potrebbe esserci per loro.
Francesca Demasi - Vicepresidente BeFree

La maggior parte delle donne in realtà sono italiane. Per quanto riguarda le donne migranti la maggior parte sono nigeriane. Alcune rumene, altre della Costa d'Avorio. Però è la parte più piccola. La nazionalità nigeriana insieme alla nazionalità rumene sono più diffuse all'interno del fenomeno della tratta d'esseri umani.
Adesso c'è la nuova legge Salvini che taglia le gambe a tutta una seriе di tipi di protezione che prima noi potevamo garantire come Stato italiano e queste leggi hanno smantellato anche un sistema d'accoglienza per i richiedenti d'asilo. Dall'altro lato una difficolta d'integrarsi nel territorio italiano è arrivata dal contesto italiano di chiusura, d'ostilità. Questa cosa è molto pesante d'affrontare anche al livello di quotidianità.
Gli ultimi mesi gli sbarchi sono diminuiti tantissimo. I sbarchi adesso sono pochissimi, non stanno arrivando più
C' è stato un aumento d'arrivi delle donne nigeriane dal 2016-2017, sono arrivate via mare tante. Roma è sempre stata una città in cui molti migranti si sono stabiliti. Quindi diciamo che i migranti c'è ne sono tanti, ma non come se fosse un'invasione. Questo è un problema che viene pubblicizzata questa presenza come se fosse un'invasione, ma non è assolutamente vero.
C' è stato un aumento d'arrivi delle donne nigeriane dal 2016-2017, sono arrivate via mare tante. Roma è sempre stata una città in cui molti migranti si sono stabiliti. Quindi diciamo che i migranti c'è ne sono tanti, ma non come se fosse un'invasione. Questo è un problema che viene pubblicizzata questa presenza come se fosse un'invasione, ma non è assolutamente vero
Gli ultimi mesi gli sbarchi sono diminuiti tantissimo. I sbarchi adesso sono pochissimi, non stanno arrivando più
Left
Right
Quindi...
gli sbarchi stanno diminuendo molto, ormai le persone non riescono più ad arrivare in Italia. Questo è un problema perché significa che rimangono bloccati in Libia e non ci sono le vie sicure per superare i confini, perché noi chiudiamo i rubinetti e non permettiamo ad arrivare. Non è una soluzione umana.
Una famiglia
La storia vera di questa famiglia parla per se stessa
Egitto
è una famiglia egiziana, che è emigrata dall'Egitto 30 anni fa in cerca di lavoro.
Il padre della famiglia ha deciso di andare a Roma anche per avere una vita migliore, più comoda. Dopo di laurearsi all'università ha iniziato a lavorare subito perché aveva una famiglia grande (6 fratelli) e doveva mantenerla dopo la morte di suo padre. Lavorava come cuoco, però in Egitto era molto complicato fare un chef. Quindi ha iniziato a viaggiare dappertutto. Poi ha sposato la nostra mamma , ed è venuto qua.
Italia
All'inizio il lavoro andava benissimo, il papa aveva tanti ristoranti, che erano famosi, avevano tanti clienti. Erano molto apprezzati per la loro pizza. Era uno di quelli che hanno cominciato le consegne a domicilio: prendevano motorini e portavano le pizze a casa. Ma poi con la crisi ha cambiato tutto. Il lavoro non va cosi bene come prima.
Luglio 2019
Poi siamo nate noi: non in Egitto come i nostri genitori, ma qua. Per quanto riguarda l'Egitto ogni anno andiamo lì e l'arabo è una delle nostre lingue madre. Mentalmente noi siamo metà egiziane e metà italiane, sentiamo legami con tutti i due paesi.
Pranzo nella famiglia
Pensieri su Roma
Rome è una città aperta. Le persone sono aperte anche mentalmente, possiamo dire anche generose. La città è accogliente, ci si trova bene, ma adesso con la crisi economica non è tanto facile vivere qua.

Ma adesso non è veramente facile immigrare qua, perché c'è la crisi, disoccupazione. E la gente ha addirittura paura di rimanere per strada a causa dei migranti che potrebbero occupare i posti di lavoro.

La città è un po' cambiata negli ultimi anni, le persone sullo sfondo della crisi sono diventate più rigide. E molti giovani lasciano Roma perché vogliono andare all'estero per studiare e lavorare.




Il tempo passa e la città cambia